lunedì 16 febbraio 2009

Il festival dell'ammore


Per qualche strana ragione il 14 febbraio in Messico arriva prima…sarà il clima tropicale, saranno le canzoni a base di “dolor pasion y amor”, la primavera che inizia a fine gennaio…ma un po’ per come era stato per Halloween (dia de los muertos) e per Natale, tutto era già iniziato in largo anticipo.
Ebbene, non so descrivere il tripudio di cuori in cui mi sono imbattuta due giorni fa! Una vera esplosione di palloncini e composizioni improbabili di peluche, fiori, buste e bigliettini, dolci. Inutile aggiungere altro: tarrate per tutti i gusti e tutti i prezzi. La festa commerciale per eccellenza trova in Messico un terreno super fertile per attecchire in tutte le sue manifestazioni più kich.
È il dia de l’amor y de la amistad…praticamente un delitto non regalare niente a nessuno.
Ho ricevuto leccalecca a forma di cuore dalle mie allieve e cioccolatini rossi dagli amici, regalato portachiavi dell’amicizia agli amici più cari…eh sì, ho dovuto…perché qua se lo aspettano e se non ti comporti come loro, pensano che sia perché non gli vuoi abbastanza bene…e questo non è vero.
E vabbè…via col sentimento…nella realtà dove le manifestazioni di affetto sono iperboliche e tutti si amano benchè si tradiscano ogni cinque minuti. È la regola. Così è l’amore in Messico: intenso e passionale, eccessivo, a tratti volgare...ma sempre e comunque labile.
Però ho ricevuto anche dei bellissimi messaggi; non come le solite catene, ma messaggi pensati e sentiti davvero.
Mi hanno domandato: come passerai San Valentino? Non lo so.
Alla fine l’ho festeggiato con il mio amico Richard, in un ristorante di prodotti naturali (chissà se poi è vero!) dove lui cercava di corteggiare il cameriere…

Meglio regalare affetto che comprarlo. Però ricevere del cioccolato fa sempre piacere, no?

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