domenica 27 dicembre 2009
Oh miodddio!!! (ultrasuoni a profusione)
mercoledì 23 dicembre 2009
Natale...
Un abbraccio a tutti e un bacio ad Antonellina
mercoledì 16 dicembre 2009
Chile...alla fine avevi ragione tu, superpiccantissimo
venerdì 11 dicembre 2009
¡Feliz Cumpleaños Abuelita!
Abue, que te lo pases muy pero muy bien, que disfrutes la compañia de tu familia y que comas super ricoooo en tu restaurante!
Que disfrutes cada dìa de tu vida hermosa y que seas feliz.
Tu nieta italiana
lunedì 30 novembre 2009
O tempora o mores!
domenica 29 novembre 2009
No se olvida
En la vida hay viajes que nunca se olvidan y amigos que nunca te dejan olvidar de un viaje.
Te acuerdas de nuestros desayunos??? y de mi cara delante de los chilaquiles? Gianni que me decìa: bienvenida en el club de la carne a las 9 de la mañana?
Carne asada, frijoles refritos y chilaquiles...wow que bomba! Todo con cappuccino...
Después la Feria, Tlaquepaque y el shopping, Tonalà y la agua de coco...
Otra noche en el camiòn y la madrugada en Puerto Vallarta. Las fotos locas con las estatuas y la gente que se reìa.
Y no se te olvide de Moctezuma...me salvaste!
Desde aquel viaje, empezò nuestra amistad. Eres muy, pero muy especial para mi...
Me dì cuenta de cuanto me habìa encariñado a ti, cuando me despedì; cuando vi a tus ojos tristes, cuando te fuiste y Abel me dijo que no querias esperarme para no sentir el dolor que se siente cuando se dice Adios.
Pero sabes que?Se que te volveré a ver pronto.
Te quiero mucho, doctora!!!
lunedì 23 novembre 2009
Maria...
giovedì 12 novembre 2009
Un nuovo lavoro
domenica 8 novembre 2009
Y la maseta?
Es como haber abierto la maseta (caja) de Pandora: ahora todo es diferente. No sé..pero aquì siento un aire pesado, siento que la gente està preocupada, infeliz, imobil. La sensaciòn es fea.
Pienso en cuando estaba allà el año pasado...tenia muchos problemas de relaciòn en la escuela, las habia tenido con rosalba, con la señora conchita, pero mi corazon estaba feliz...y yo trataba de ser mejor cada dia.
Extraño aquellos tiempos. Aquellos meses tan cercanos y lejanos en el mismo tiempo.Ahora parece otra vida...
Ahi, chiquita...que te pasa? Me digo. Que quieres?Me pregunto. Que quieres hacer, anita? Donde està la mujer que conocì? La que salìa y bailaba con sus amigos con pulceras de colores en la obscuridad del Revoluciòn.Donde està?
Donde està todo aquel tequila??
No se.
Chiquis, Kike, los abrazo...fuerte!
mercoledì 16 settembre 2009
Matrimonio di Claudia
martedì 7 luglio 2009
mercoledì 1 luglio 2009
Chiquis...como te extraño
Creo que me traje una araña de la casa aquì...para no estar solita...jejejejeje. Recuerdo de paco!
mercoledì 17 giugno 2009
Omaggio a una cara amica
Y tu no eres de esos. ¡Echale ganas!
martedì 9 giugno 2009
Il color limone
lunedì 25 maggio 2009
La terra trema
Mi trovavo in un ristorante nel pieno centro della città; la mia zuppa di sesamo era già nel piatto, avevo i cucchiaio pulito nella mano, quando una signora seduta al tavolo a fianco ha detto di aver sentito una scossa. Subito gli occhi sono andati al lampadario: era quasi immobile… appena si poteva percepire la sua lieve oscillazione. Improvvisamente i piedi sono stati sollevati dalla terra; prima il destro e poi il sinistro. Lo stomaco è arrivato al cuore e ho gridato per la forte sensazione. Quando la terra trema tutto si ferma. Le persone guardano fisso in un punto senza pensare a nulla che non sia ciò che stanno sentendo; passa un po’ prima di realizzare che ciò che devi fare è alzarti e metterti al riparo o uscire all’aperto. È un attimo eterno. Ciò che si prova è terrore. Il pavimento è una gelatina…il cemento è un onda. Si sente come sull’aereo quando si incontra un vuoto d’aria…però senza aereo! La scossa è passata ed il lampadario ora sì, oscillava davvero. E allora…sotto all’architrave della porta d’ingresso, con le gambe di pastafrolla! Ma tutto ormai era già passato: sul marciapiede tante persone e nessun cinguettio.
Nessun assestamento. Torno alla mia zuppa. Mi trema un po’ la mano quando riprendo il cucchiaio…e penso: è stata la cosa più terrorizzante che abbia mai provato.
Ho saputo dopo che la scossa, stranamente, non ha avuto l’epicentro a Città del Messico, tristemente nota per i frequenti sismi, ma a Tehuacan, nello stato di Puebla, la città che dista circa 40 km da Tlaxcala, dove vivo. È stata una scossa di grado 5,9 della scala Richter (non mi ricordo se si scriva così) con ipocentro a 45 km dalla superficie e che si è sentito in un raggio di circa 90 km.
Ho saputo poi che la notte seguente, verso le tre, la terra ha tremato di nuovo.
lunedì 18 maggio 2009
Influenzàti...
Influenza...normale.
giovedì 30 aprile 2009
Il fronte dei maiali
E quindi sono qui, barricata in casa, con la dispensa piena. Mi connetto solo per brevi periodi e ogni tre giorni a casa della signora Conchita, questa santa che mi ospita. Comunque sto bene. Baci a tutti.
lunedì 20 aprile 2009
Cercando di diventare messicana
martedì 24 marzo 2009
E ora...NONNO GIULIO!
martedì 17 marzo 2009
martedì 10 marzo 2009
Una vita col complesso della pelle bianca...(la mia)
lunedì 9 marzo 2009
sabato 7 marzo 2009
venerdì 6 marzo 2009
Spiegazione scientifica del perché i tacos di avenida Ocotlan sono i migliori del Messico centrale
Buon compleanno
Un año mas de vida es un año de victoria, disfrutalo y se feliz. Con Cariño, Itzel
Questa è la frase che più di tutte mi ha colpito: non mi ero mai fermata a riflettere sul fatto che compiere gli anni fosse una vittoria, anzi, a volte mi è capitato di pensare a questo come ad una sconfitta subita dal tempo. Da quest’anno la penserò diversamente e cercherò di assaporare la bellezza di ogni giorno, arricchendo la mia vita e quella degli altri. Consapevolmente.
Molti pensieri sono andati alla mia amica Silvietta, morta lo scorso 10 dicembre a 28 anni, a sua mamma e ai suoi due bambini.
È un dovere per chi ha la fortuna di vivere, rendersene conto, sorridere anche di fronte alle avversità e cercare di prendere tutto ciò che di buono c’è in ogni esperienza. Senza retorica…Quello che ciascuno di noi ha, è tanto. Ogni giorno, ogni compleanno, ogni sorriso che riceviamo, è un regalo.
Mi sono commossa nel leggere la frase di Donna su messenger. Grazie,Donna! È stato bellissimo.
E le lettere che mi sono arrivate a scuola…super inaspettate…!
Un grande Grazie a tutti gli amici e ai parenti che si sono ricordati del mio compleanno e che hanno cercato di farmi sentire un po’ a casa con i loro messaggi di auguri.
Grazie agli amici messicani che sono riusciti a farmi passare un buon compleanno dimostrandomi un’amicizia sincera e disinteressata, un affetto speciale. Grazie a Kike, a Edgar, a Marcela, a Bere, a David, a Maria Carolina, ad Aline, a Richard, a Itzel, a Leti, alla signora Concita e a Elena.
sabato 28 febbraio 2009
Se prendi il cammino della religione, sarai imprigionato
Edgar già stava escogitando di improvvisare un inusuale accento italiano per evitare figuracce... Quando abbiamo chiesto informazioni ad una venditrice ambulante, lei ci ha detto che avremmo trovato il sagrestano nella prima porta sulla sinistra, al lato della chiesa.
Ebbene...Trovata la porta, siamo entrati, ma invece della sagrestia ci siamo imbattuti nella strettissima scala a chiocciola della torre campanaria che portava al tetto.
Eravamo super emozionati per la nuova scoperta: un luogo dove non tutti entrano...una specie di cantiere nell'ossatura della chiesa.
Sali, sali, sali...su per scalini davvero instabili e bui...siamo arrivati alla luce.
E lì foto a non finire sul TETTO della chiesa!!!
Il vento quasi ci portava via ma era bellissimo.
Poi su ancora per nuove scale verso le campane...e avanti con altre foto!
Avevamo paura che qualcuno ci vedesse dal basso e venisse a sgridarci, così abbiamo lasciato l'esperienza religiosa delle alte vette del campanile per ritornare tra i "mortali".
Attimo di panico.
Risata isterica.
Edgar stava aggrappato con le mani alle grate del cancello come gli animali dei fumetti, cercando invano il modo per liberarsi. Rendendosi conto di non poter far nulla, ha iniziato a gridare alla gente che passava per la strada...come una scimmia in gabbia agitava le mani verso l'esterno ma nessuno gli faceva caso.
In quest'atmosfera euforica, gli ho detto Quìtate! Voy a probar yo! (Spostati che provo io!). Cosi' ho gridato le prime parole che mi sono venute in spagnolo: Oigaaaaan!!! Nos cerraron aquí! (anche se è giusto encerraron= ci hanno chiusi qui).
Già pensavo alle conseguenze del nostro gesto...ci vedevo a passare la notte sui freddi gradini del campanile con una mezza dozzina di poliziotti messicani che cercavano di scassinare il lucchetto...quando un ragazzo ha dato retta alle grida sempre più disperate e divertite di Edgar e ha chiamato una signora.
Era chiaro che ce l'aveva con noi. E molto, anche.
...E perché siete lì? Perché siete entrati lì dentro? Non ci potete stare! E' vietato! Era veramente arrabbiata.
Così Edgar ha improvvisato il suo famoso accento italiano perché la signora, credendoci turisti stranieri, limitasse la sua ira terribile.
Alla fine, dopo aver gesticolato molto, ha deciso di aprirci.
lunedì 16 febbraio 2009
Il festival dell'ammore
Ebbene, non so descrivere il tripudio di cuori in cui mi sono imbattuta due giorni fa! Una vera esplosione di palloncini e composizioni improbabili di peluche, fiori, buste e bigliettini, dolci. Inutile aggiungere altro: tarrate per tutti i gusti e tutti i prezzi. La festa commerciale per eccellenza trova in Messico un terreno super fertile per attecchire in tutte le sue manifestazioni più kich.
È il dia de l’amor y de la amistad…praticamente un delitto non regalare niente a nessuno.
Ho ricevuto leccalecca a forma di cuore dalle mie allieve e cioccolatini rossi dagli amici, regalato portachiavi dell’amicizia agli amici più cari…eh sì, ho dovuto…perché qua se lo aspettano e se non ti comporti come loro, pensano che sia perché non gli vuoi abbastanza bene…e questo non è vero.
E vabbè…via col sentimento…nella realtà dove le manifestazioni di affetto sono iperboliche e tutti si amano benchè si tradiscano ogni cinque minuti. È la regola. Così è l’amore in Messico: intenso e passionale, eccessivo, a tratti volgare...ma sempre e comunque labile.
Però ho ricevuto anche dei bellissimi messaggi; non come le solite catene, ma messaggi pensati e sentiti davvero.
Mi hanno domandato: come passerai San Valentino? Non lo so.
Alla fine l’ho festeggiato con il mio amico Richard, in un ristorante di prodotti naturali (chissà se poi è vero!) dove lui cercava di corteggiare il cameriere…
Meglio regalare affetto che comprarlo. Però ricevere del cioccolato fa sempre piacere, no?
Come cambia la vita in una settimana
Due domeniche fa giocavo tranquilla con il cane al parco, la settimana scorsa dormivo in hotel per l’ennesimo litigio con Rosalba, oggi scrivo dalla mia nuova camera in una casa senza pavimento.
Sono stati giorni molto difficili. Mi scuso con tutti quelli che si sono preoccupati per me non ricevendo più notizie, ma, un po’ non volevo che le persone si sentissero impotenti di fronte a quello che mi stava capitando dall’altra parte del mondo (cose impensabili), un po’ per la disperazione e la stanchezza, non me la sono sentita di comunicare con il mondo civile.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’otturazione del gabinetto.
E già con questo potrei chiudere il discorso…
Rosalba aveva messo il classico deodorante per water (quello nella griglia di plastica bianca, per capirci). Forse perché non era attaccato bene alla predella (nota: la predella non c’era) un giorno il deodorante sparisce e così anche la mia tranquillità.
Rosalba non mi dice che il bagno ha problemi e io lo trovo magicamente otturato. Io mi scapicollo al supermercato dopo il lavoro per cercare una specie di idraulico liquido ignara della caduta del deodorante per sentirmi dire al mio rientro con voce tutt’altro che amichevole: Esto no sirve!
Dopo dieci minuti di conversazione inizio a rendermi conto che lei mi sta addossando la colpa. Sono stata io a fare cadere il deodorante ne water!!!
E già…perché io se mi cade un oggetto plastica, non mi metto i guanti e lo raccolgo, vero?
Vabbè…è già tardi e io devo ancora cenare. Esco e faccio pipì al ristorante prima di tornare.
Il giorno dopo a lezione mi arriva una sua telefonata…e qui la perla: Anna ti chiedo un favore, puoi contattare tu un idraulico, perché sai…io non sono di Tlaxcala, non ne conosco nessuno e non mi è mai capitato che si otturasse il gabinetto.
Mio Dio!
Lo racconto ai miei studenti. Muoiono di risate e poi mi aiutano a cercare un idraulico. Lo trovo. Gli chiedo se può venire alle sette di sera e contemporaneamente chiedo a Rosalba se per una volta può uscire prima dal lavoro per venire a contrattare il prezzo con lui e sistemare la cosa in spagnolo. Risposta: no.
Lascio perdere i dettagli ma la situazione in pochi minuti precipita…in caduta libera, direi.
Risultato: quella sera dopo la lezione ho fatto la valigia e sono andata a dormire in hotel…perché la tranquillità, signori, non ha prezzo. Rosalba mi ha ridato i soldi dell’affitto di febbraio e io le ho lasciato un bel gruzzolo per l’idraulico (che domenica sera non aveva ancora messo piede in casa). Sabato pomeriggio ho vagato senza meta in cerca di una casa tanto da non riuscire più a camminare. Domenica ho fatto le valigie e, trovata la casa, ho traslocato…come una terremotata.
Ora sono qui. Molto più lontana dal centro rispetto a prima, con molte comodità in meno e tanti disagi in più, però almeno tornando a casa la sera non vedo più quella faccia da cane rabbioso...e questo è molto!
mercoledì 11 febbraio 2009
Una settimana con Rocky
Rocky era molto spaventato perchè si trattava della sua prima uscita dal campo dove stava con suo fratello legato ad una catena. Qualsiasi cosa lo spaventava e ogni venti metri si fermava, qualche carezza e poi ripartiva.
Quando ha visto Morgan il Pitt Bull si è un po' rasserenato, così abbiamo attraversato la città con i nostri due cani. Inutile dire che avevamo addosso gli sguardi di tutta Tlaxcala...
In una settimana ho esaurito le energie. Ero troppo felice, però. Rocky si è subito affezionato a me.E anche io lo adoravo, con le sue 7 popò al giorno e il terrazzo da pulire.
Il cagone, così avevo incominciato a chiamarlo, aspettava di tornare a casa per farla! Un’ora e mezza al parco a giocare (correvo più io di lui…razza di cane flojo!) e ad aspettare che la facesse per dargli il biscottino del bravo cane. Niente!
E da questo si capisce che i gatti sono superiori…almeno in questo.
Però gli volevo troppo bene…al mio Gianperro, come già lo avevano battezzato a Torino.
Rosalba invece no. E c’era solo da aspettarselo, giusto?
Appena si è accorta che il cane (incredibile!) faceva la cacca, subito si è tirata indietro!
E no…è che il cane dà molto lavoro, io sto poco a casa, c’è il terrazzo da pulire, combina guai.
Bienvenida en el mundo real! Felicidades, Rosalba!
Mi ha lasciato quattro giorni con lui…e faccio notare che 4x7 fa 28…per poi tornare e regalarlo non so a chi dell’ufficio.
Così, con la stessa facilità con cui era entrato nella mia vita, ne è uscito. E non l’ho nemmeno salutato.
Mia mamma al telefono (sempre la migliore): Potevi portarlo a casa!
martedì 3 febbraio 2009
L'arrivo di un Rottweiler
Domenica scorsa è arrivato Rocky, il mio (ancora per poco) Rottweiler.
A dire il vero io avrei voluto chiamarlo Ettore...come sempre...(Claudia lo sa) ma a Rosalba non piaceva e così abbiamo scelto un nome da italo-americano.
Il cucciolo ha 3 mesi ma è già grosso come un cane di taglia media; ma soprattutto fa più popò di un cane di taglia media.
Per chi ancora non lo sapesse, è andata così: il padrone della casa dove vivo, il famoso Don Eduardo, ha un rancho, ovvero una fattoria, fuori Tlaxcala. Lì alleva struzzi per poi venderne le uova e fare hamburger con qualsiasi cosa dentro...ananas compreso! Ebbene, poco più di una settimana fa ha lasciato nel prato dietro casa, dove già vivono pecore, oche e un pappagallo fastidiosissimo, due cuccioli nati dalla rottweiler che tiene a guardia degli struzzi del rancho. La prima notte è stata un delirio: i cuccioli, due maschi, facevano a gara a chi ululava più forte. Il giorno seguente ho saputo che Rosalba, in preda alla disperazione delle due di notte, ha fatto entrare i cani in camera sua, dove si sono addormentati come angioletti.
Ovviamente il giorno dopo nell'aria si sentiva già odore di voglia di cane.
Quattro giorni dopo, l'annuncio ufficiale: me li voglio prendere tutti e due!
Poi il Cielo ci ha messo una pezza come sempre: un fratello serviva a Don Eduardo come nuova guardia del rancho.
Io: Rosalba sei sicura? Sì.
Ma lo sai poi quanto cresce?
La verità è che Rosalba non ne aveva la piu' pallida idea! E già questo fu interpretato come un brutto segno...